Davvero una bella domanda!
Cosa ti augureresti di essere, tu? Un appassionato Freelance in cerca di ingaggi o un tranquillo Dipendente, con tanto di ufficio e stipendio?
Per quanto semplice, non è una domanda scontata. Nel mondo del web writing (ma anche in quello del copywriting) è possibile scegliere cosa essere e dove. Forse suona un po’ strana come esclamazione, ma è l’assoluta verità.
Scegliere di essere un freelance o un dipendente puo’ cambiare drasticamente il futuro di un professionista. Basti pensare ai guadagni: come dipendente, c’è la possibilità di avere un fisso mensile (più o meno alto), come freelance c’è la necessità di crearsi un fisso mensile, in base ai lavori che si riescono a trovare o ad aggiudicare.
Io sono una freelance e, per ora, non ho nessuna intenzione di diventare dipendente. Ma conosco moltissimi professionisti che vorrebbero provare a crescere individualmente, creandosi una professione freelance con la quale tirare avanti. Niente di più difficile.
Ma vediamo quali sono le differenze tra questi due profili lavorativi:
Il Freelance
Appassionato, un po’ folle, dinamico e sempre in cerca di nuove idee o nuovi contenuti. Lo vedi in giro con la sua valigetta porta pc, magari seduto al parco intento a scrivere o in biblioteca in cerca di una rete wi-fi libera. Ama lavorare, è soddisfatto di ciò che fa e cerca sempre nuove sfide. Non ha delle entrate fisse: in alcuni mesi si sente milionario, in altri fatica ad acquistare una penna a sfera.
Ma non molla mai, il Freelance. Sa che c’è sempre la via d’uscita, nel suo lavoro. Se è bravo (e per essere un freelance occorre esserlo) non fatica a trovare lavoro e riesce ad avere entrate più che decenti, a fine mese.
Solitamente ha una partita Iva oppure sta per aprirla. Potrebbe anche avere un proprio sito web o un blog, dove esercita le sue doti creative. Può essere un web writer, un copywriter o un web designer. Può essere ciò che ha scelto di essere.
Non ha un ufficio, spesso è autodidatta e può lavorare anche in pigiama. Passa le giornate a lavorare in piena solitudine, ad eccezione dei fidati animaletti domestici, che gli siedono accanto. A volte, per concentrarsi, mette la musica a tutto volume e lascia che le idee affluiscano da sole.
Ama il web e vive in simbiosi con il suo pc. Legge di tutto, si informa, acquista riviste specializzate ed è super attivo nei social network.
Questo è il Freelance. Dimentico qualcosa?
Il Dipendente
Tranquillo, un po’ assonnato, voglioso di ferie. Appassionato del proprio lavoro, un po’ stressato a causa dei colleghi. Ha due computer, uno proprio ed uno in ufficio. Ha diversi colleghi e lavora al quinto piano di un palazzo del centro. Il suo capo è un tipo simpatico, ma a volte un po’ troppo pretenzioso. Ama il suo lavoro, ma vorrebbe tanto provare ad essere più autonomo. Magari provare a diventare un freelance. Ma poi, come la metti con lo stipendio? No, allora meglio restare dipendente.
Prende almeno tre caffè in una mattina. Si sveglia presto, prende la macchina o il tram ed arriva puntuale in ufficio. Accende il pc, legge le email, controlla a che punto è il lavoro del giorno prima. Mancano delle modifiche che alcuni colleghi dovevano approvare. No, non ha voglia di litigare. Meglio aspettare ancora un giorno.
Le ferie che non arrivano mai, tanto lavoro da fare e soddisfazioni che a volte vengono e a volte vanno. Però ha stabilità economica ed un contratto vero e proprio. Lavora per un’azienda importante ed assiste anche ad eventi niente male.
Questo (o quasi) è il dipendente.
Differenze notevoli tra i due, ma li accomuna la stessa passione e la stessa voglia di fare.
Tu cosa sei? E come ti descriveresti, nel tuo lavoro?
Ciao Beatrice,
complimenti per l’articolo e per il tuo modo di scrivere a mio parere molto accattivante!
Proprio stamattina volevo scrivere sul mio blog un articola riguardante il lavoro in ufficio da dipendente, cercando di capire come si trovano le persone in ufficio e con i colleghi considerato che ci passano la maggior parte del proprio tempo.
Io in questo momento mi sento molto (in)dipendente, il mio lavoro me lo autogestico e mi sento abbastanza libera, anche se lo stress non manca e gli screzi con i colleghi pure.
Non penso che riuscirei ad essere una freelance per adesso, non tanto per lo stipendio, ma mi piace il calore dell’ufficio e delle persone che lavorano con me, ho bisogno di stare in mezzo a persone, confrontarmi e scambiare idee, poi nella vita mai dire mai.
La tua descrizione del dipendente è comunque perfetta (il mio ufficio è al quinto piano, vicino al centro), non prendo tre caffè a mattina, ma al giorno, non vedo l’ora che arrivino le 18 per staccare, ma poi esco sempre dopo le 19…buffa la cosa!
Buona giornata 🙂
Ti ringrazio Anika 🙂
Lavorare in ufficio ha le sue note positive, non c’è dubbio!
Credo che dipendi anche dal carattere di una persona….io, ad esempio, amo lavorare in modo solitario. Mi concentro meglio e riesco a scrivere come voglio.
In un ufficio, non darei il massimo di me stessa…..forse riuscirei a dare un 80%.
Gli orari e le scadenze, poi, sono una nota dolente anche per i freelance….esistono sempre nuovi intoppi o problemi dell’ultimo secondo, che ti costringono a dover finire il lavoro in ritardo. Un’altra cosa in comune tra freelance e dipendenti 🙂
Post ben scritto e divertente.
Tempo fa ho scritto un articolo sull’essere professionista o dipendente, se può interessare lo trovate sul mio blog, può essere un complemento a quello scritto qui : http://www.ilfondodelweb.it/post/Le-agenzie-devono-essere-fatte-da-professionisti-non-da-dipendenti.aspx
Un saluto
Daniele
Ti ringrazio, Daniele 🙂
Leggerò con molto interesse il tuo articolo!
Ciao Beatrice, articolo simpatico e interessante. Sto scrivendo una guida in proposito, nel frattempo ti segnalo un mio articolo di qualche tempo fa http://www.lucapanzarella.it/blog/index.php/vita-da-dipendente.
ciao!
Luca
Grazie Luca 🙂
Ho letto con molto interesse il tuo articolo!
Io non posso nemmeno vederla da lontano, una tredicesima 😀
Ahahah, quoto 🙂
Ciao Beatrice,
sono freelance da qualche anno e condivido il tuo articolo, anche se spesso veniamo visti e percepiti in maniere un po superficiale e poco professionale visto il nostro “inquadramento”.
Ho fatto il dipendente per molti anni è per questo che ho deciso di essere un freelance, per poter gestire al meglio il lavoro, il cliente, i preventivi.
Ma devo dire che il lavoro in agenzia ogni tanto mi manca, perchè nel nostro lavoro il confronto aiuta moltissimo, quindi servirebbe un mix di entrambe le realta.
Voglio troppo lo so.
Ale
freelance forever. ci ho pensato a cambiare per uno stipendio fisso, ma le limitazioni di capi e scelte aziendali mi avrebbero frustrata.
una nota per giorgio: manca la data di pubblicazione dell’articolo 🙂
Freelance forever anche io, Laura 😀
Alessandro, è vero, i freelance (in Italia) vengono presi poco in considerazione o, comunque, vengono considerati in maniera inferiore rispetto a quanto si dovrebbe!
Trist realtà !
Ma possiamo cambiarla 🙂
Brava, brava Beatrice,io sono un freelance, hai tratteggiato il nostro modo di essere, animaletti domestici compresi, brava
Grazie Giuliano 🙂
Essere freelance mi ha aiutata a descrivere la nostra figura professionale!
Io ho cominciato a lavorare direttamente da Freelance per una serie di motivi, e mi piace moltissimo. C’è stato un periodo in cui ho lavorato in maniera “fissa” per un’azienda, sempre tramite telelavoro…ma avevo completamente perso la mia libertà ed indipendenza. Quindi, felicissima di essere tornata a capo di me stessa! :)))
Io sono dipendente,
anche se spesso penso che vorrei mollare l’ufficio per essere freelance e gestirmi da solo.
MI spaventa molto però l’idea di perdere la sicurezza (soprattutto economica) del posto fisso e sicuramente penso che passerà ancora qualche anno, visto che lavoro solo da poco più di 2 anni, prima che inizi a pensarci seriamente, anche perchè ce ne sono di cose da imparare prima di buttarsi nel mondo dei freelance.
Da tempo penso alla via di mezzo?Esiste?
COntratto dipendente part-time e tempo libero per arrotondare quando serve come freelance..
Si può fare, che ne dite?
Emanuele, unire le due cose?
Secondo me si può fare e son convinta che molta gente ci è riuscita!
Io fossi in te ci proverei… 😀
Ciao Beatrice,
bellissimo articolo! Il profilo del freelance rispecchia esattamente come sono io quando sono a casa da lavoro 🙂 questo perche’ purtroppo in realta’ sono un dipendente, e infatti mi ritrovo anche nel profilo che hai descritto 🙂
Chissa’ magari un giorno mi riuscira’ l’impresa di fare il salto di qualita’.
Ti ringrazio, Mirko!
Ma non dispiacerti dell’essere un dipendente….è comunque una fortuna, sai?
😀
Ovvio tutti i vantaggi che porta il lavoro fisso…sempre che si trovi il capo perfetto (difficilmente) nel mio caso solo un paio di volte ho avuto modo di dire che mai avrei lasciato il fisso per un freelance..il posto era ideale..i colleghi buoni e i capi…splendide persone..Poi nell’ultimo anno quel che si dice INCUBO. Per farla breve…la morte di ogni grafico. L’esempio principale? lavorare col fiato pesante del capo sul collo….bleaaaahhh vade retro! Vediamo cosa mi porta in consiglio l’estate! 😉
Articolo davvero interessante e … a dir poco realistico (escludendo i tre caffè giornalieri!!). Sono un dipendente e, mi piacerebbe un giorno diventare un freelance per poter gestire al meglio i propri impegni. Purtroppo la mia “occupazione ufficiale” è in tutt’altro campo e al web dedico veramente poco tempo e, questo, sono sincero … un po’ mi infastidisce. Gradirei aggiornarmi con maggiore frequenza e imparare sempre cose nuove. Cmq nel mio piccolo sono riuscito a costruirmi qualcosina, certo di poco conto ma che un giorno spero possa veramente aiutarmi al grande salto di qualità . Se puoi visita http://www.creativedesign79.it.
Ho scoperto da poco il tuo modo lineare e fluido di scrivere…i miei complimenti.
La vita da dipendente non è facile, ma nemmeno quella del freelance, ve lo assicuro 😀
Ne parlerò in uno dei prossimi articoli!
Mirco, grazie per i complimenti, mi fa sempre un enorme piacere riceverli!!!!
La mia soddisfazione più grande è proprio questa!!!
Io sono entrambe le cose. Ho iniziato come freelance ma da alcuni anni sono anche dipendente statale part-time, così posso tenere la mia partita IVA e fare i miei lavoretti fuori. Da una parte avere uno stipendietto fisso mi permette di stare più tranquilla e mandare a quel paese i clienti che è meglio perdere. Dall’altra, il posto statale non è esattamente l’ambiente di lavoro più produttivo e gratificante per un creativo, specialmente se sei l’unico in mezzo a tanti che fanno tutt’altro lavoro e che non sanno nemmeno di cosa stai parlando quando hai bisogno anche solo di un consulto.
Il mio lavoro freelance è una valvola di sfogo. Certo ci si sbatte di più, ma c’è più soddisfazione, anche economica. No pain, no gain! 😉 Però quando c’è poco lavoro – o peggio non ti pagano e hai il conto in rosso con rate in scadenza – c’è poco da stare allegri. E poi i 5 minuti di pausa a tirar balle con i colleghi o col capo davanti alla macchinetta del caffè non hanno prezzo.
Non penso che riuscirei a fare a meno nè di uno nè dellaltro lavoro….
Certo, se vincessi al superenalotto… 😀
Il mio gatto sta annuendo!! 😉
Davvero un bell’articolo! Io ho iniziato da praticamente inizio mese a lavorare come freelance: ho un sito mio (se vuoi farmi visita vieni su http://www.pilloleculinarie.it) e un altro in comune col mio boy, ma dato che con quello che si guadagna da adsense non ci pago nemmeno la bolletta della luce, ho deciso di guardarmi un pò in giro! Il lavoro di freelance è perfetto per me che ancora studio all’Università e chi sa che io non continui anche dopo la laurea.. 😀 Speriamo bene!
Grazie per i complimenti 🙂
Calimera, davvero un bellissimo sito il tuo, complimenti 😀
Freelance tutta la vita!! All’inizio è dura, devi trovare lavoro e farti dei clienti fissi… Ma la soddisfazione che hai a lavorare al fresco in giardino o in una camera vista-mare quando il cliente è chiuso per ferie e non si aspetta un tuo intervento tempestivo… Beh… Non ha prezzo…
Bellissimo articolo anche se forse ci vorrebbe un libro intero per descrivere accuratamente le due tipologie dipendente/freelance. Quello che non deve spaventare noi del web è che possiamo lavorare anche con persone a chilometri di distanza cosa che invece non potrebbe fare un agente oppure qualsiasi altro freelance. Questo è un gran vantaggio che potrebbe essere il vero parametro di scelta tra dipendente/freelance.
Ciao a tutti
Io ho lavorato come dipendente per 9 anni e 9 mesi fa in occasione di un viaggio per il giro del mondo ho cominciato a lavorare come freelance.
Mi piace e al momento non ho alcune intenzione di torvare un posto “fisso” anche se ammetto che vi siano dei pro e dei contro.
Stipendio altalenante e orari che non sono orari. se è vero che da freelance lavoro in giro per il mondo è anche vero che a volte lavoro in un giorno anche 15 ore.
Ti autoresponsabilizza molto in quanto sei tu che devi gestire il tuo tempo e deve essere in grado di non diventare uno di quelli che dice: lo faccio dopo.
di fatto quoto per il freelance e continuo a viaggiare da un continente all’altro.
Ciao Beatrice, articolo molto interessante ed hai colto alcuni punti importantissimi. Io da freelance posso dirti un punto molto molto critico del nostro lavoro : gli orari, ovvero io lavoro di sabato, domenica, notte (anche fino a molto tardi) e non si finisce mai perchè se hai un’ora libera a casa la sfrutti per finire qualche lavoretto o meglio non si ha una regola di orari…ecco questo è molto duro, ormai la casa diventa un ufficio e tendi a chiudere i rapporti con l’esterno…mentre l’ufficio ti tiene in contatto con gli altri e ti fà crescere velocemente, senza poi contare lo stipendio fisso che a volte è più basso ed a volte più alto di quello del freelance, ma almeno quando torni a casa esci con la fidanzata, amici, approfondisci qualche argomento sulla tua passione (sempre informatica :D).
P.S. io da un’annetto sono un mezzo dipendente e mezzo freelance cioè lavoro meta settimana in ufficio come consulente e l’altra metà da casa in modo autonomo…
Insomma ragazzi, alla fine di tutto, none siste una risposta certa, ma solo le nostre esperienze.
Meglio freelance o dipendente?
Possiamo dire che dipende dai singoli individui…giusto?
direi di sì beatrice, a seconda della propria indole ed esigenze, l’una o l’altra sono scelte spesso consapevoli, a volte necessarie.
come si parlava altrove a volte aprire partita iva diventa una necessità perchè non si trova lavoro dipendente pur guadagnando uguale se non meno…triste realtà italiana.
Forse una comparazione più equilibrata si potrebbe fare in un periodo di forte stabilità economica o comunque in una fase positiva per tutti.
Ora come ora siamo un po’ tutti ad un bivio!
Freelance si nasce. Dipendenti si diventa.
Simpaticissimo articolo… anche se l’analisi del freelance descrive in dettaglio la Beatrice-freelance 🙂
Complimenti!
Ciao Saverio, grazie!
La descrizione può andare per molti altri freelance, vedi commenti precedenti 😉
Magari anche per te!