Francesco Nicodemo è il nuovo responsabile alla comunicazione per la Segreteria del PD, scelto da Matteo Renzi. E questo è un dato di fatto. In queste ore si parla di lui su più di qualche testata giornalistica. Si parla dei suoi tweet, un po’ coloriti. Ecco, chiamiamoli così: coloriti. Ovviamente se n’è discusso. Non poco.
Quelli che gettano fango, quegli altri che ormai pure prima di scopare mettono il #. Meno male che mancano 5 giorni
— Francesco Nicodemo (@fnicodemo) 3 Dicembre 2013
Non stiamo qui a parlare di politica. E nemmeno del perché alcuni quotidiani, prima di altri, hanno ripreso la notizia. Parliamo del dato di fatto: il neo-addetto alla comunicazione di uno dei principali partiti italiani, comunica un po’ a modo suo. “È il suo account, farà quello che vuole”, direte voi. Ne parlavo ieri sera con più di una persona, interrogandomi: dove finisce il ruolo di chi comunica per lavoro? Specie di chi lo fa per una Istituzione, specie per chi rappresenta il pubblico. Le persone.
Stai comunicando, ora e sempre
Posizioni disparate. Vi dico la mia: il limite non c’è. Comunichi sempre. Sei in vetrina appena esci dalle mura di casa tua. Che l’account Twitter sia personale, aziendale o quello che vuoi.
Ripeto: prendo il caso di Nicodemo come un esempio, per dare vita ad una valutazione di natura generale. E ripeto di sentirmi piuttosto rigido, attento, misurato su questo fronte. Il Web come una piazza qualsiasi, allora. I tuoi account e il tuo blog come se ti trovassi per strada, davanti a tutti. Stessa cosa, identica. Soprattutto se il tuo compito è quello di far comunicare un ente, una Istituzione.
Parliamo di professionisti, suvvia.
Una sottile linea rossa
Ovviamente c’è chi sostiene che il limite sia più marcato, ben distinto.
Stai comunicando mentre lavori, non lo stai più facendo quando esci dalla redazione, dall’ufficio, dalla campagna elettorale. Peccato che la gente legherà il tutto: la tua persona, online, è anche ciò che rappresenti. Il brand, la realtà per la quale ti è stato affidato un compito: comunicare, far passare una notizia, un concetto, un messaggio. Certo è che Renzi sui giornali e nei TG ci finirà ugualmente, ma ci sarebbe finito anche senza Nicodemo.
Allora, qual è il limite?
Sono curioso di sentire la tua opinione. Non sulla politica, bada bene. Sul discorso generale.
Dove finisce il ruolo di chi comunica? Si smette davvero di essere, fuori dall’ufficio, il responsabile alla comunicazione?
Bella domanda. Io che sono responsabile della comunicazione per Confcooperative Campania ancora non ho trovato la risposta. Forse potremmo fare una distinzione di massima. Di certo vale la regola che i profili sui social aziendali sono diversi da quelli personali dell’addetto. Ma di fatto questa precisazione vale poco. Il pubblico, specie se non ignora il vostro ruolo, baderà bene allo stile, alle parole che userete, e a tanto altro.