Caro Copy, scrivi in modo diverso


StiloCaro Copywriter,

il Colibrì di ultima generazione e la nuova ricerca vocale ti rendono nervoso? Senti l’ansia per le tue certezze crollate? Una vecchia ricetta dal sapore moderno potrebbe aiutarti.

Scrivi pensando di parlare…

Forse questa è la novità che spaventa di più. Un copywriter è abituato a parlare con semplicità su un argomento, ma sempre con la base della keyword. Spiacente, ragazzi, il mito della keyword a tutti i costi è finito, ed è bene che lo sappiamo anche i vostri committenti. Ecco la mano che ti sto tendendo: “Scrivi pensando di parlare”.

Siete tu e il tuo utente che vi state prendendo un caffé: tu hai le risposte, lui ha le domande. Non vuole solo verità rivelate, vuole qualcosa che lo emozioni e che gli dia nuova speranza di futuro. Parole vuote? No, parole letterarie. Ecco la fase 2.

scrivere con la ricerca vocaleScrivi come se un poeta ti parlasse al cuore

Non ti viene chiesto di essere un poeta, ci mancherebbe altro… Ti viene chiesto di smetterla di pensare alla pubblicità anche se vivi di pubblicità. Un paradosso? Tutt’altro, semmai è una sfida che affronti con disinvoltura tutti i giorni.

Pensaci un attimo: hai un prodotto e devi pubblicizzarlo. Lo fai attraverso le parole. Dai ritmo, tenacia, emozioni. Poi li chiami “rielaborazione del contenuto”, “call to action”, “storytelling”, perché queste sono le parole pubblicitarie con cui ti confronti tutti i giorni.

Il tuo riferimento non è un prodotto, ma è una persona. Una persona che rientra nel tuo target, ma non è solo il tuo target. E’ una persona che ti sta aprendo il cuore e che ti sta cercando per avere un aiuto.

Non vi conoscete, ma stai per tendergli una mano con lo strumento che ami di più: le parole ricche di senso. Riempi le parole del “loro” senso e sarai il poeta che parla al cuore del tuo utente senza essere per forza un poeta nei versi.

Perché la mitica pubblicità dei guerrieri Enel non ha funzionato? I motivi sono tanti, ma uno salta all’occhio: ripetendo “Guerrieri” con l’anafora, il senso si è perso e il ritmo è una cantilena noiosa e annoiata.

Perché, invece, il caso Nutella funziona? Colpisce dritto al cuore: per gli altri sei con un titolo, per noi sei tu. Geniale.

Come si arriva a questo punto? Imparando un po’ da chi viveva senza il computer. Leggendo e scovando tra i libri (e non solo quelli di marketing!): basta rilassarsi un attimo e mettere un po’ da parte le certezze ammuffite per trasformare un post in un post “poetico”.

E tu cosa ne pensi?

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